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A tu per tu con Bomber Alberto Rivi

Alby, per te e i tuoi compagni un mercoledì da Leoni in Coppa, un successo storico e sorprendente: te l’aspettavi di arrivare fino ai quarti?
“Diciamo che sono stupito fino ad un certo punto, ormai non siamo più una sorpresa. La Coppa per noi è importante e l’abbiamo dimostrato, se siamo arrivati fino a questo punto significa che l’abbiamo meritato”

Il brutto infortunio di un anno fa che ti ha praticamente messo ko per tutta la stagione, pandemia a parte, è ormai alle spalle? Come stai?
“Sono incidenti di percorso che possono capitare ad un calciatore. Ora sto bene, ho ritrovato e sto ritrovando tanti stimoli, i miei compagni si fidano del sottoscritto e io di loro, siamo davvero un grande gruppo e in campo si vede”

Perché hai scelto il Tropical?
“Cercavo un ambiente dove potermi esprimere al meglio ed assumermi delle responsabilità da leader, sto lavorando tanto per questo, mi piace vincere e quando le aspettative sono alte mi pongo l’obiettivo di non deludere nessuno. Avverto una pressione positiva, che mi carica e mi fa crescere come persona e come giocatore”

Conoscevi già Mister Bucci?
“Non di persona. Il mister è stato davvero una piacevole scoperta, mi ha impressionato per come gestisce il gruppo, siamo tanti ma tutti si sentono importanti e considerati allo stesso modo. In questo modo chi scende in campo è portato sempre a dare il massimo”

Prediligi il ruolo di punta centrale o puoi convivere anche con un altro attaccante?
“Il ruolo è secondario. Il segreto sta nel conoscersi ed osservarsi in allenamento, poi se da solo o a 2 non importa, ciò che conta è l’intesa”

E’ folle paragonare il Tropical di quest’anno alla Nazionale di Mancini Campione d’Europa: un gruppo coeso, unito, dove il noi viene prima dell’io?
“Assolutamente no, ci sono tante similitudini. Si lavora sodo in allenamento tutta la settimana e non è affatto facile e scontato perché ci infiliamo gli scarpini dopo lunghe ed intense giornate lavorative. Ripeto, siamo un grande gruppo composto da ragazzi umili e forti”

C’è un compagno che ti ha particolarmente impressionato?
“I giovani in generale hanno un grande potenziale, giocando tante partite tra campionato e Coppa hanno acquisito grande fiducia e consapevolezza nei propri mezzi ed è fondamentale perché abbiamo bisogno che crescano in personalità. C’è chi l’ha già dimostrato e chi invece magari ha bisogno di più tempo, ma tutti emergeranno e ci daranno una grande mano, ne sono convinto, le qualità ci sono”

Differenze tra l’Eccellenza che hai vinto a Marignano e questa?
“Più o meno è lo stesso campionato, la differenza principale sta nelle trasferte: all’epoca erano più lunghe”

Le tue favorite?
“La Fya in primis è la candidata principale alla vittoria: si allenano di giorno, sono allenati da un mister preparatissimo e in rosa dispongono di giocatori di categoria superiore. Ma vedo delle serie outsider quali Russi e Victor San Marino che a mio modo di vedere giocano un ottimo calcio e potranno dire la loro fino alla fine”

A che giocatore ti ispiri?
“Stravedevo per Gabriel Omar Batistuta, oggi ammiro soprattutto Ibra e devo dire che il Mauro Icardi dell’Inter mi faceva saltare dal divano”