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A tu per tu con Mattia Anastasi

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Ana, abbiamo appena svalicato il girone di ritorno: un bilancio sul cammino biancorossoblù sino ad oggi?
“Direi piuttosto positivo, siamo partiti forte dal punto di vista dei risultati e col passare del tempo siamo riusciti a creare una nostra identità e un bel gruppo. Ad oggi siamo consapevoli dei nostri mezzi e della nostra unione, ognuno di noi mette costantemente il gruppo prima di sé stesso. Così facendo siamo certi che, anche di fronte ad alcuni ostacoli come quelli riscontrati per esempio nel finale del girone d’andata, tutto ci risulterà più semplice e allo stesso tempo più complicato per i nostri avversari”

Diamo un’occhiata alla classifica: siamo parecchio in alto ad oggi (seppur diverse squadre abbiano alcune gare da recuperare). Sorpreso?
“Personalmente non guardo molto la classifica, non mi piace fare calcoli; ci sono squadre che devono recuperare delle partite appunto, altre che riposano con l’esclusione dell’Alfonsine. Insomma, troppe variabili. Ho invece un occhio particolare per la colonna relativa alle reti subite perché odio subire goal e credo fortemente che in tutte le categorie, a fine stagione, le squadre con le migliori difese hanno sempre più successo. Tornando alla domanda, non sono sorpreso del nostro cammino, come dicevo prima abbiamo ben in mente la nostra strada, sappiamo che è ancora molto lunga e che potrebbero ripresentarsi delle insidie. Quindi, tutti uniti verso l’obiettivo e concentrazione massima”

Ripercorriamo la tua carriera da calciatore
“Sono cresciuto a Rimini, sia umanamente che calcisticamente, partendo dal settore giovanile della Rimini Calcio. Sono uscito di casa a 14 anni perché venendo da Pergola, un paesino nell’entroterra marchigiano, mi diedero il convitto assieme a tanti altri ragazzi che venivano da fuori con la mia stessa passione. Dopo tutta la trafila ho cominciato poi le mie esperienza nel calcio dei grandi. Da Rimini sono andato a Cattolica (Eccellenza), poi Bellaria (Eccellenza), Pergolese (Eccellenza Marche), Atletico Alma (Eccellenza Marche), Fya Riccione (Eccellenza), ed infine Fiorentino quando in Italia fermarono il campionato per Covid”

E poi perché il Tropical?
“La scelta di quest’estate è stata molto importante per me, venivo da due anni alla Fya Riccione dove grazie ai miei ex compagni avevamo costruito un ambiente veramente ad hoc, stavamo bene gli uni con gli altri. Tutt’ora quando riusciamo a far combaciare gli impegni ci si vede per una cena e per passare del tempo assieme, a dimostrazione di tutto ciò. Purtroppo e per fortuna il calcio poi è anche questo, quest’estate sono cambiate un po’ di cose e guardandomi intorno ho avuto la fortuna di valutare la realtà Tropical. Il giorno che sono andato in sede il Presidente aveva appena finito di sistemare il campo del nostro stadio, questo era già sufficiente per me per capire che passione e che amore avrei trovato. Poi piano piano conoscendo anche tutte le altre persone (la Nicolina, Sergio, Adriano, Sauro, Mario), ho capito che avevo fatto la scelta giusta”

Conoscevi già la realtà Coriano?
“Solo dall’esterno avendola affrontata diverse volte tra Campionato e Coppa”

E Mister Bucci? Volto noto per te, oppure…?
“Non personalmente, ne avevo però sentito parlare da altri giocatori che erano stati precedentemente allenati dal mister. Devo dire che tutti i pareri che ho sentito prima dell’inizio della preparazione lì ho poi ritrovati in campo e durante la settimana. Il mister ha lasciato nei suoi ex giocatori, che ho il piacere di sentire e conoscere, dei bellissimi ricordi e delle buonissime impressioni; questo è bello e soprattutto importante”

Con Deluigi formate una coppia difensiva super: c’è intesa anche fuori dal campo?
“Con il Cammello (il suo soprannome), c’è un ottimo feeling, sono circa 3 anni che giochiamo insieme (quante coperture che non fa… 🙈 ma lui dice di essere il tecnico tra i due, a volte gli do ragione 😆). Scherzi a parte il calcio è anche e soprattutto questo: ti da la possibilità di conoscere persone di grande valore e lui è sicuramente una di queste”

Torniamo al campionato: la squadra che ti ha impressionato di più?
“Il Russi per la loro quadratura (7 gol subiti in 13 partite, molto bene), chi invece per me sta raccogliendo meno il Del Duca Grama: giocano veramente un bel calcio”

E il giocatore avversario che ti ha più impressionato?
“Mario Barone centrocampista del Victor San Marino e se ne posso citare due, l’altro è Enrico Boschi attaccante del Cava Ronco”

Il compagno di squadra che ti ha più impressionato?
“In squadra sono rimasto subito sorpreso dalla professionalità e la serietà dei più grandi, ma tanto anche dall’applicazione e dall’impegno che ci mettono ogni giorno ad ogni allenamento il nostro gruppo di giovani. Se mi chiedi un nome in particolare ti dico Rivi (Rivaldo per noi), secondo me ha tutte le caratteristiche per crescere ancora tanto. La prima su tutte la concentrazione e la fame che ci mette e che ha già a partire dall’allenamento del martedì, è molto forte, quando mi segna in allenamento mi fa rosicare parecchio”

Calcio e pandemia: che idea ti sei fatto?
“Penso che bisogna avere fiducia e tenere duro anche se da dire è molto facile mentre da fare può risultare più complicato. Questa parte della stagione sicuramente non ci aiuta così come lo scorso anno, è il periodo più freddo ed è veramente un attimo ammalarsi e poi magari rischiare di fare un po’ di confusione. Lo slittamento al 30 gennaio mi trova d’accordo, quello che a mio avviso va rivisto è il protocollo da seguire per il ritorno all’attività di chi ha contratto il virus. Al momento se non dico male ci sono tempistiche veramente troppo lunghe per ritornare in campo e allenarsi. Sicuramente in serie A e negli altri campionati èlite non scopro di certo io che girino attorno interessi veramente tanto grandi e delicati per poter fermare tutto. Loro sono delle grandi aziende che danno lavoro a numerosissime persone. Spero che non si fermi, è come fermare una grande azienda di automobili/ di abbigliamento, è importante e opportuno che ci siano regole e protocolli da seguire in maniera super precisa ma secondo me è necessario andare avanti”

Chi vince il campionato di Eccellenza?
“Credo ci saranno delle sorprese in questa seconda parte, ci sono squadre che nel mercato di riparazione hanno fatto diversi cambiamenti e squadre che, nonostante al momento non si giochi, stanno lavorando molto forte. Le favorite ad inizio anno erano sicuramente il Russi, il Victor San Marino e la Fya Riccione ma vediamo cosa ci riserverà la seconda parte”

E in Serie A?
“Sarei contento se l’Atalanta riuscisse ad arrivare fino in fondo per giocarsi il titolo, sono troppo forti. Tra le altre, la squadra che ha la rosa più completa in tutti i reparti è l’Inter”

Chi vince la Champions?
“Penso riandrà ancora in Inghilterra, mi piace guardare le partite della Premier League, a mio avviso fanno un altro sport. Tifo Liverpool per la vittoria finale”

L’Italia si qualifica ai Mondiali?
“Si! Almeno spero. Guardare la Nazionale unisce un intero paese, non possiamo assolutamente fallire”

Il tuo idolo da bambino?
“Alex Del Piero”

Il tuo idolo oggi?
“Mi piace molto De Ligt, ovviamente lo guardo per il ruolo. Oltre a questo mi dà la sensazione di un ragazzo già con la mentalità da leader, da grande, seppur sia un 1999. È sempre super concentrato sulla partita e sugli attaccanti che gli girano attorno, è molto veloce: ha tutto per essere considerato uno dei difensori più forti in circolazione”

Messi o Ronaldo?
“Messi”

Oltre al calcio, cosa c’è nella vita di Mattia Anastasi?
“Mi laureerò a breve in scienze motorie sportive e della salute. Il pomeriggio sono con l’Under 14 del Rimini Calcio e mi occupo della parte fisica/coordinativa e 2 volte a settimana alleno nel settore giovanile della Juvenes Dogana a San Marino. Mi piace molto stare in campo con i ragazzi, è una mia grande passione e spero diventi anche il mio lavoro in futuro. D’estate invece faccio la stagione, è questa una grande opportunità per chi non ha ancora trovato il lavoro “della vita”

L’ultimissima: per far serata il venerdì sera prendi Stanco o Pollini?
“Mm… questa è la domanda più difficile. Da un lato mi verrebbe da dire che il venerdì è troppo vicino alla partita ma così saraebbe troppo facile, dll’altro posso garantirti che dal lunedì al venerdì dove c’è da mangiare e bere sicuramente non siamo secondi a nessuno. Sia il numero 1 che il motore del centrocampo sono 2 bei cavalli, garantisco io”